Salvietta150x40 - Una Web Developer, Blogger, Creative Thinker, Social media enthusiast, expat italiana a Palma di Mallorca, co-fondatrice di @manoweb ed ora mamma

mercoledì, marzo 30, 2011

mercoledì, marzo 30, 2011
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Mentre Saviano scrive le 10 cose per le quali vale la pena vivere, mettendo al primo posto la mozzarella di bufala e sceglie 5 liste tra le migliaia inviate dagli utenti, da lui ritenute piú esplicative di un'Italia "dal Nord al Sud", la Salvietta riflettendo sull'umano essere, ha cercato di universalizzare cotanta montagna di opinioni personali.
Dunque, il punto di partenza é il seguente: l'uomo é fondamentalmente un animale; come tale risponde ad istinti e pulsioni piú o meno mitigate dalla societá, che lo spingono ad agire, seguendo schemi d'azione innati, a realizzare un particolare obiettivo.
Per Konrad Lorenz, padre dell'etologia e autore di un libro (l'Anello di Re Salomone) che la Salvietta ha letto durante le scuole medie e che é rimasto incastonato nella sua mente, l'istinto è come una grande forza all'interno dell'organismo che deve incanalarsi da qualche parte.
Ora, comprimendo al massimo la naturale riflessione filosofica, Eros e Tanathos, istinto di vita e di morte, e la freudiana concezione delle pulsioni, considerate come cariche di energia biologica di origine somatica, ció che resta sono quei piccoli piaceri della vita, quelle necessitá fondamentali che spesso ci sono precluse, per un motivo od un altro.

fare la cacca: ricordo la prima lezione di filosofia in I Liceo. Il professore esordí parlando dell'importanza di fare la cacca e sull'effetto traumatico che questa ha sul neonato la prima volta sperimentato tale piacere. Obiettivamente, siamo sinceri, una volta imparato come si fa, assorbite le regole di convivenza sociali (per altro cambiate durante il corso della storia) è senza dubbio uno dei massimi piaceri della vita, come dire, si entra pesanti e dolenti si esce leggeri e sorridenti.

dormire: attenzione, non mi riferisco al normale riposo che segue il ritmo circadiano ma alla piú semplice e soddisfacente pennichella. Che si faccia, davanti alla televisione, sul divano, in spiaggia, in ufficio con gli occhiali che simulano uno sguardo vispo e attivo, é sempre una goduria.
E' bene sottolineare che per “pennica” è stato preso in considerazione un fenomeno che si verifica attraverso una serie di fasi, che il romanesco, lingua precisa e puntuale ha egregiamente provveduto a definire :
# La cecagna, che comincia a farsi sentire subito dopo mangiato, favorita certamente dalla digestione in atto: le palpebre si fanno pesanti, sempre piú pesanti (il tutto senza l'aiuto di Jucas Casella);
# L'abbiocco, cioè quel momento in cui, oltre all'appesantimento delle palpebre comincia a farsi sentire anche un forte rilassamento delle membra, una spossatezza che porta automaticamente a prendere una posizione orizzontale; nei casi piú estremi si permane in posizione verticale o a 3/4.
# La pennichella vera e propria, in cui la coscienza si fa più labile e si cade in una sorta di salutare catalessi.

In ultimo, è bene distinguere la pennica dal pisolo, o pisolino: quest'ultimo, infatti, viene “schiacciato”, cioè compresso tra due eventi irrinunciabili, e quindi la sua durata dipende inevitabilmente da condizionamenti esterni; così non è per la pennica, che per sua natura finisce solo nel momento in cui ha terminato di svolgere il suo encomiabile compito ristoratore.

Sesso: non credo servano spiegazioni né disegni esplicativi.

Musica (ascoltare, fare):La musica è un linguaggio di fratellanza e l'orchestra è l'embrione della società perché tutti devono ascoltare anche le voci degli altri.” (Uto Ughi) . E poi perché la vita suona. Suona scatenata, come una compilation curata da Tarantino, epica come una sinfonia di Morricone, placida come la Sonata al Chiar di Luna di Beethoven, malinconica come il Notturno in Si bemolle di Chopin. Poi volete mettere la soddisfazione che da una cantata sotto la doccia?

Competere: l’essere umano é un animale competitivo. Compete per tutto: territorio, risorse, sesso, proprietá…Fa parte della selezione naturale, cosí almeno insegna Darwin. Qualsiasi competizione, anche contro sé stessi scatena una cospicua dose di adrenalina e da anche una certa soddisfazione in caso di vittoria.
Anche quando riesci a soffiare con l'inganno Parco della Vittoria al tuo avversario.

Riconoscimento sociale: Il bisogno di riconoscimento è l’esigenza, da cui scaturisce il desiderio che la persona ha di essere riconosciuta e accolta, nella propria originalità irripetibile, come un essere che ha una dignità ed esige rispetto, è il bisogno di sapere e di sentire concretamente, vitalmente, anche nella dimensione affettiva e sensibile, di aver valore almeno per qualcuno.
Spesso non dipende solo dall’impegno dell’individuo, il che rende la vita un tantinicchio piú dura.

La famiglia: che ve lo dico a fa? Il nucleo al quale ci affidiamo, il perno attorna al quale ruota la nostra esistenza, insesa in senso ampio del termine ovviamente, dove la discendenza e la parentela non rappresentano proprietá imprescindibili.
Perché un uomo che sta troppo poco con la famiglia non sarà mai un vero uomo. (Don Vito Corleone)

Ridere: il sale della vita. Ridiamoci su.

Correre: ma anche una passeggiata rapida. L’umore ne risente in senso positivo.


La Curiosità: sono curiosa come una scimmia. Siete curiosi come una scimmia, altrimenti non leggereste questo post. Ció ci rende felici e appagati.


Mangiare:  Vedi sesso. (che poi é il numero 11)

Insomma, sintetizzando i risultati dell'analisi, niente risulta piú esplicativo della massima di Don Buro: "Saremo puro burini ma beata l'agnoranza, se stai bene de mente, de core e de panza"


Siete d'accordo?

RNUHPHMUUE63
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3 commenti:

  1. Lodo cotanta ammirevole saggezza !

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  2. Sono completamente d'accordo, anche se non amo in modo particolare la pennichella, non la faccio mai salvo rare, rarissime, eccezioni! Però devo dire che l'abbiocco me pija spesso mentre viaggio in treno! :D
    Aggiungerei anche l'undicesimo motivo: la sete di sapere. Non accomuna proprio tutti ma io ogni volta che studio e imparo nuove cose sento un EVVIVAAAA!!! dentro...
    So che mi capisci!! :)

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  3. ecco, io la sete di sapere la includerei nella curiositá...
    Anche io non ero una super fan dell'abbiocco, ora causa ritmo forzato, dopo pranzo voglio solo spalmarmi sul divano

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