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domenica, luglio 27, 2008

domenica, luglio 27, 2008
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Era nell'Abruzzo superiore, nel castello del baron di Møntüriæ, un giovinetto che aveva avuto dalla natura i più dolci costumi.
Se gli leggeva il cuore nel volto. Univa egli a un giudizio molto assestato una gran semplicità di cuore, per la qual cosa, cred'io, chiamavanlo Holy.
Egli avea una partcolar visione della vita, se le rose son belle han però perigliose spine ed egli, forte di tal canvinzione vivea la sua esistenza.
“Lo mio atteggiamento non è pessimista è realista” solea favellare nei momenti di massima speme.

Venne il giorno in cui la leggiadra donzella dell'onest'Holy decise di lasciare la sua terra per cercar fortuna altrove.
Holy, forte delle sue esperjenze, decise si seguir l'amata nella perigliosa avventura.
Ecco quel che in tal momento si presentò allo spirito di Holy, e come ei ragionò: "potria io essere assunto dalla mega ditta dell'ispanjca terra sita nell'ivi capitale? Giammai.

NON MI PRENDERANNO MAI.


Questo ragionamento fu semplice e corto, seguito poi nell'immediato dalla chiamata della suddetta compagnia iberica e, senza dar tempo a donna Salvietta, sua compagna fedele, di rivenire dalla sorpresa, favellò parole d'amore: “Ah, bella Salvietta, quando uno è innamorato, geloso e frustato dal Sant'Uffizio, esce fuori di sè”


Ebbe un buonissimo posto in quel dell'azienda, ma, la lontananza dalla sua bella, seppur mitigata pesava sull'animo suo.
Egli decise quindi di spostarsi nuovamente e raggiungere la Salvietta.
Intentò un altro colloquio, con una compagnia dell'isola della Felicità.
Ecco quel che in tal momento si presentò allo spirito di Holy, e come ei ragionò: "potria io essere assunto dalla compagnia dell'ispanica terra sita nella ridente cittadina dell'isola Felice? Giammai.

NON MI PRENDERANNO MAI".


Oh momento! oh sorpresa!
Ivi cominciò a lavorare nel novembre di quell'anno.
Holy e la sua bella si ricongiunsero, e benchè fosse confuso e avesse la voce fievole e tremante, e benchè gli facesse anche un po' male la schiena, le raccontò nella maniera più semplice quel che egli aveva sofferto dal momento della loro separazione.


Ma l'incontentabjle e fremente animo del buon Holy, mai trovava pace.
Vi voglio veramente bene, dicea Salvietta, perché ho l'anima anch'io tutta disgustata di quel che ho provato e veduto nella nostra terra. - Tutto passerà bene, ripetea, in questo novello mondo; il mare istesso è migliore; egli è più placido, e il vento vi è men variabile. Al vedere è il mondo nuovo il migliore degli universi possibili .
Poi dimandò s'ei era di attitudine pessimista.
Egli rispose: “io GIAMMAI! Sono realista”.

Dopo lunghi mesi di duro travaglio, Holy scopre un casino isolato, circondato di giardini e di canali. Bussa la vecchia a una porticella; si apre; conduce ella Holy per una scaletta segreta; lo lascia sopra un canapè di broccato, richiude la porta, e se ne va via. Holy si credea di sognare, e considerava tutta la sua vita passata come un sogno funesto, o il momento presente come un sogno dilettevole.
Aveva la sua dimora.
Arrivò il giorno in cui Holy ebbe una nuova proposta da una compagnia internazionale.
"Iddio lo voglia, dicea Holy, ma son stato così orribilmente maltrattato nel mio, che ho il cuore quasi intieramente chiuso alla speranza.


NON MI PRENDERANNO MAI
".


Ivi cominciò a lavorare nel maggio di quell'anno.
Frattanto anche donna Salvietta trovò un lavoro ben remunerato. Ma ella sapeva che il fato le avea riservato tal sorte.
Holy soggiornò per qualche tempo in MegaCompañá, aspettando che qualche altro padrone lo conducesse in un loco migliore. Ei non si trovava bene, lamentavansi del duro e inconcludente travaglio, vedea i colleghi fuggire dall'impresa.
Infine il signor CapoProgetto padrone di un grosso bastimento di minchiumate venne a congratularsi e a dimandar:
Ah, ripiglia Holy, mi sovviene d'aver inteso, che altre volte sono accaduti simili accidenti, e che è tua idea lasciarci. Ecco quel che io vi dico: comincerete a lavorar come mio pari, capo del dipartimento sarete".

Appena egli giunse alla sua dimora fu assalito da una leggjera malattia causata dalle sue fatiche.
"Che spaventevoli calamità concatenate le une alle altre! Ora sono senza lavoro e per la nuova proposta ho un cattivo presentimento.

NON MI PRENDERANNO MAI. "


Mentr'egli si lamentava, le cose andavano per lui nella miglior maniera del mondo.
Il venerdì di codesto mese, riceve la chiamata al travaglio.
"Comincerai lunedì come gran capo, mio buon Holy


Holy, ben pasciuto, ben vestito, e non annojato, divenne ben presto così colorito, così fresco, così bello come lo era in quel di Møntüriæ.
Sempre nello core suo si repetia "non sono pessimista, sono realista"




Liberamente tratto da Candido o l'ottimismo, Voltaire
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10 commenti:

  1. ho un marito così.
    producono alla lunga un pò di fastidio.
    ma sotto sotto gli si vuole bene.

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  2. un interessante soggetto , studi antrolologici sono stati fatti? no perche' un approfondimento potrebbe tornarmi utile.conosco bene il tema hahahahaha
    ciao

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  3. un interessante soggetto , studi antrolologici sono stati fatti? no perche' un approfondimento potrebbe tornarmi utile.conosco bene il tema hahahahaha
    ciao

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  4. HOLY: pessimismo e fastido, pessimismo e fastidio...
    GIFFA: si in fondo gli si vuole proprio bene:-)
    LUIGICOCINERO: oddio, anche tu fai parte del club "amici di Giacomo"?

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  5. Beh, la stessa frase se l'è sempre ripetuta anche Berlusconi. Guarda quanta strada ha fatto... E, fra l'altro, era vero: finora non l'hanno mai preso.

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  6. si può dire che "gran culo"?? Comunque, questo era il mio metodo per andare agli esami e beccare 30.

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  7. si, effettivamente per gli esami questa tecnica funzionava anche con me.
    Poi ho cominciato ad usare la tecnica inversa: andare con la convinzione di prendere 30.
    E ci scappava anche la lode

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  8. BOSTONIANO: Sto cominciando a preoccuparmi. Spero di non svegliarmi con un un omino con i capelli trapiantati una di queste mattine...
    P.S. Ben tornatoooo

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  9. Se proprio dovessi...mi raserei a zero.
    Come il nano malefico MAI!!!

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