Salvietta150x40 - Una Web Developer, Blogger, Creative Thinker, Social media enthusiast, expat italiana a Palma di Mallorca, co-fondatrice di @manoweb ed ora mamma

lunedì, settembre 09, 2013

lunedì, settembre 09, 2013
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L’acqua è accogliente, è avvolgente, è rilassante, è l’unico dei quattro elementi che ti può cullare.
L’acqua ti accarezza, come una madre.
Desideravo con tutte me stessa che il mio parto fosse così: avvolgente, coinvolgente, dolce, travolgente come un'onda.



Ho cullato tantissimo il mio cucciolo finché era nella mia pancia ed al momento del suo ingresso al mondo, descritto da molti come tremendo e doloroso, volevo che fossimo cullati entrambi.
E così è stato.

Fino a pochi mesi fa non pensavo ad una gravidanza. Poi si diventa grandi. Si diventa grandi quando si diventa mamma, e si diventa mamma quando quel piccolo semino inizia a crescere dentro di te.

Ho rifiutato fin dall'inizio l’idea del parto anestetizzato, abbracciando quella del parto naturale. Avevo deciso di gustarmi ogni attimo di quel magico e miracoloso momento in cui avrei dato alla luce mio figlio.

L’acqua è venuta da se: partorire in acqua è meno doloroso, in acqua i tessuti tendono a rilassarsi, la frequenza cardiaca si abbassa permettendoti di sostenere meglio lo sforzo. L’acqua calda stimola la produzione di ossitocina, ormone che permette il travaglio ed il parto, e di endorfine, che hanno effetto analgesico e rassicurante sia per la mamma che per il bambino, passando attraverso la placenta.

Ma soprattutto l’acqua favorisce l'abbandono dei sensi: dopo ogni contrazione, mi abbandonavo al confine onirico che divide il sogno dalla realtà, un torpore che mi permetteva di recuperare energie.

Il papà mi sorreggeva le braccia e mi massaggiava, potevo intravedere qualcosa attraverso lo specchio che aveva posizionato la matrona. (figura che in Italia non esiste).

Ricordo un`eco di voci in quel momento, un sussurro lontano… ma eravamo solo io ed Alejandro, nel nostro unico e personale mondo acquatico, ad ascoltare i movimenti e le spinte dei nostri corpi.

“Quanto manca? Dove sei?”, mi chiedevo. Gli chiedevo.
Ho provato a mettere la mano, per sentire dov’era…le mie dita potevano sfiorare la sua testolina: eccola! È stato il nostro primo contatto un momento così intenso che quando ci penso posso ancora sentire sotto la mia mano i suoi capelli.

Era lì, potevo toccarlo, accarezzarlo.
Dopo quel momento, sono state sufficienti tre spinte. É nato con il sorgere del sole, alle 7 di mattina.

Un parto fisiologico, senza anestesia, senza necessitá di interventi esterni, senza suture esterne che lasciano cicatrici nell'animo.

Io ed Ale siamo usciti dalla vasca ancora uniti e legati dal cordone ombelicale.
Una volta sdraiati sul letto (la vasca è nella sala parto) si è attaccato immediatamente al seno. È rimasto lì per un’oretta buona. Il papá ha poi tagliato il cordone ombelicale.

Il 2 settembre 2013, è nato mio figlio, è nata una mamma, è nato un papà.

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2 commenti:

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