Salvietta150x40 - Una Web Developer, Blogger, Creative Thinker, Social media enthusiast, expat italiana a Palma di Mallorca, co-fondatrice di @manoweb ed ora mamma

venerdì, ottobre 05, 2007

venerdì, ottobre 05, 2007
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Oggi ho appreso una grande verità filosofica: gli ombrelli non sono, come sostiene Freud, portatori di un simbolismo fallico inconscio, bensì rappresentano niente poco di meno che la metafora della vita.

La teoria evoluzionistica vince sull'inconscio.

Freud zero, Darwin uno.

Questi oggetti oblunghi che si aprono al momento del bisogno (ma non sempre) , come fossero un prolungamento del nostro corpo, ci impongono di andare alla ricerca un'ulteriore spazio vitale, che, per forza di cose, va ad intaccare l'altrui superficie di movimento.

Passeggiando per la ridente cittadina, oggi un po' meno ridente per via della pioggia, riparandomi con il mio nero, misero, storto ombrello, di quelli che basta un vecchietto che ti scatarra affianco per farlo capovolgere e lasciarti lì ad imprecare come uno scaricatore di porto, grazie al mio occhio da lince ubriaca, dotato di occhiale e opportunamente decorato da miliardi di gocce di pioggia (io che porto perennemente le lenti, indosso puntualmente gli occhali i dì di pioggia e ancora non riesco a spiegarmi l'arcano) mi sono accorta di come siamo suddivisibili in poche ma efficaci categorie ombrellistiche:

1) Homo Caterpillar con Ombrellus Bostik.
E' la categoria ombrellistica più diffusa nelle città. Sono quelli che camminano imperterriti, con passo spedito, lo sguardo severo rivolto alla pavimentazione, incuranti del prossimo urtano chiunque intralci il loro cammino, senza distinzione di età, sesso, religione, o razza. Se interpellati con gentilezza, risponderanno puntandoti in testa la loro arma, se interpellati sgarbatamente l'arma sarà diretta in luoghi nei quali la pioggia non è mai arrivata.

2)Homo Pavido Ombrellus Mollus
Colui che per percorrere dieci metri impiega circa dieci minuti, perché a differenza dei precedenti, mosso da un attacco di timidezza acuta, teme di sfiorare accidentalmente altri membri della specie, pertanto issa in alto l'ombrello, poi lo abbassa, lo inclina, sterza improvvisamente, si ferma, si scusa, all'occorrenza si sublima, in una gimkana eterna.

3) La nonna con busta (con variante Caterpillar)
E' la signora anziana che ha sempre sottobraccio una busta dall'ignaro contenuto e se piove indossa il cappotto, indipendentemente dalla stagione e dalla temperatura. Anche la nonna col cazzo che si sposta, perchè lei è anziana e tutto le è dovuto. Non chiede mai scusa, sempre perchè è anziana e tutto le è dovuto, ricava il suo spazio procedendo lentamente, complice il suo ombrellone da spiaggia, e se nel tentativo di superarla ti trafiggi una costola pur di non perturbare il suo moto rettilineo uniforme borbotterà qualcosa circa la maleducazione dei giovani che non hanno più rispetto per gli anziani.

4) La diga umana
Serie di 3 o più ragazze che tentano di star sotto due ombrellini di Hello Kitty dal diametro massimo di 10centimetri tenendosi sottobraccio, emettendo versi striduli. Se sono fortunate, 2 di loro riescono quantomeno a non bagnarsi i capelli, ma il culo si. La sfigata del gruppo, che non manca mai all'appello, colei che nessuno voleva chiamare per uscire ma lei si accoda lo stesso, nonché sicura proprietaria di un ombrello, deve posizionarsi nel mezzo e molleggiarsi a destra e sinistra per evitare di bagnarsi.

Tentativi inutili.

5) Lo scroccone indifferente
Dimentica il suo ombrello a casa e con una discreta faccia da culo come un'ape vola di ombrello in ombrello. Con fare indifferente trovi la sua testa a far capolino di fianco alla tua per qualche secondo, giusto il tempo di scegliere da buon parassita il suo prossimo ospite.

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7 commenti:

  1. e tu a quale categoria appartieni?
    Io a quella degli Incappucciati.

    Ipallage

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  2. @Ipallage: ai maratoneti che si bagnano dalla testa ai piedi perchè dimenticano sempre l'ombrello!

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  3. io potrei classificarmi come Donnas PAavida Ombrellus perennementes mollus :D

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  4. Io, Ciclistas con mantellas che non copres un ciufolos (ma è latino o spagnolo?...:) )
    Comunque, ho semre sospettato che Freud non avesse capito niente della vita.

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  5. @giangina: no dai...mi dai l'idea di una tosta!
    @strawberry: forse esperanto? O forse ti sto contagiando con lo spagnolo? eheheh

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  6. La teoria evoluzionistica vince sull'inconscio. Ne sei sicura? l'evoluzione è avvenuta consciamente? Mi sono imbattuto per caso in questa pagina, e devo dire che non ho trovato il testo, ma anche le risposte, molto innovative e/o producenti. Alla fine l'idea era buona: l'ombrello come metafora della vita. sto lavorando a qualcosa di simile anch'io. Ma su questa pagina c'è solo una classificazione che non verte minimamente sull'antropologia: le 5 categorie non hanno una caratterizzazione psicologica corrispondente alla vuita di tutti i giorni e poi manca la categoria degli incappucciati. Studio antropologico? questa pagina, adottata a qualche scenetta la puoi utilizzare per fare spettacoli di cabaret dove tanta gente riderà pensando "oh, è proprio vero!". Spero che non prenderai questo come un insulto ma come un incitamento a migliorare.

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  7. Insulto? Io lo prendo come un complimento! L'intento era quello di far sorridere. Non sono un'antropologa, ne mi spaccio per tale.

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