Salvietta150x40 - Una Web Developer, Blogger, Creative Thinker, Social media enthusiast, expat italiana a Palma di Mallorca, co-fondatrice di @manoweb ed ora mamma

lunedì, gennaio 19, 2009

lunedì, gennaio 19, 2009
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Pranzo leggero, si sa, prima della competizione è meglio non esagerare, onde limitare le prestazioni sportive.
Holy è pronto ad affrontare il coté sardo della Salvietta family.

FlashBack
Salvietta: sei sicuro? Guarda che fai sempre in tempo a cambiare idea, non ti obbliga nessuno.
Holy: lo voglio. Voglio conoscere Bonny. (la sarda matrona, nonché nonna della Salvietta).
Salvietta: ok, è una tua decisione,  te ne accollerai tutte le conseguenze muhamuhamuha...

La matrona sarda, nonché nonna della Salvietta, accoglie loro con una maglia nera, dei pantacollant neri, un paio di scarpette nere con i lacci bianchi, calzerotti di lana merinos di Pippi calzelunghe,  t-shirt di Totti da supercoppa e capigliatura delle erinni quando si alzano di cattivo umore, color fosforescente, sorretta da una fascia multicolor.
Una volta entrati nella sala da pranzo, siamo stati  piacevolmente sorpresi dalla “bufera infernal, che mai non resta”, prodotta da un caminetto installato  dei sette nani.
Gli invitati si trovano davanti ad uno sproporzionato e succulento banchetto in stile “LA GRANDE ABBUFFATA” e danno inizio all’attività frenetica del riempimento piatti con alimenti di ogni genere, disposti a piramide, senza fare nessuna distinzione: dal pesce, ai fritti, alle verdure alla griglia all'impepata di cozze, ai funghetti sott'olio.
Holy, sotto gli attenti occhietti da pernice sarda di Bonny, riesce a trangugiare un numero indefinito di fritti al baccalà.
E' fatta. Ha guadagnato il suo posto a tavola, il  rispetto della matrona, la sua fiducia.
Ella con un guizzo si precipita sul mestolo per inondare di cozze il piangente piatto di Holy, che fino ad ora ha dimostrato una resistenza incredibile.
Seguono linguine al salmone, brodo di gallina vecchia ripiena, pesce al forno con patate, polpo, broccoli ed insalata.
Tra lo stoccaggio di un piatto e l’altro si sciacquano la gola con un vinello sardo proveniente dalla cantina di zio Antonicheddu: il famoso Cannonau di Sardegna, precisamente quello prodotto nelle zone di Nuoro e dell’Ogliastra, un vero e proprio elisir di lunga vita. Questo almeno, è quanto riportato sull’ultimo numero della rivista “Nature”.
Belli paonazzi e con lil pantalone sbottonato, gli invitati si preparano ad applaudire l'arrivo dei dolci.
Per allietare la serata, inizia l’intrattenimento tipo Villaggio Valtur con tanto di animatore sardo in stile Orietta Berti che spara barzellette sensa senso ed incita la folla di mezzi sbronzi ad applaudire con un fragoroso battimani.
Rintronati dall’alcol e frastornati dal rumore della televisione gli invitati trangugiano pabassinos, croccante, mostaccioli e un vassoio di dolci sardi alle mandorle innaffiati da moscato dolce e vernaccia di oristano.
L'Orietta Berti sarda intanto, racconta aneddoti interessanti, chiamando in causa personaggi da sceneggiata napoletana: la vecchia col bastone e il giovane tamarro con il codino, anelloni d’oro al dito e collane con crocifisso, madonne e santi, il bambino obeso con la zia zitella, il pretendente attempato conosciuto in ospedale, che si è presentato alla sua magione chiedendole 1000 euro.
Cosa che ha lasciato basiti gli astanti.
Dopo una cena realizzata rigorosamente secondo i sani principi della tradizione sarda dove vige la regola: “si mangia tutto, commestibile e non” , Holy viene insignito del titolo nobiliare: battesimo al mirto sardo.
10 minuti d'opo, il nuovo cavaliere, ha subito un grave trauma alla visione del porceddu sardo intero, destinato al pranzo del giorno successivo.

continua...
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3 commenti:

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