Pausa pranzo costipata

h.14.45 Toilette aziendale.

Ma dico io: chi riesce a concentrarsi durante la pausa pranzo guardando le scarpe della vicina e i pantaloni calati giù assieme ai mutandoni di pizzo nero con la banda alta?

E poi, mentre ce la stai mettendo tutta per espletare i tuoi bisogni in tempo utile e cerchi di estraniarti dal contesto sognando di essere seduta sul tuo trono mentre ascolti "L'Inno alla gioia", quarto tempo della Nona di Beethoven, la signorina mutanda d'assalto si esibisce in una suprema performance di peti con ritmica in ottavi alternati.

Finita esibizione, tiri un sospiro di sollievo e tenti nuovamente l'impresa optando per il training autogeno.

Ma ecco emergere dall’altra parte della bianca trincea una tipa con lo stivaletto maculato e il bordo di pelo di topo che tira ripetutamente lo sciacquone, neanche dovesse affondare una baleniera.

C(Acca)1 colpito, C(Acca)2 colpito, C(Acca)3 colpito, C(Acca)4 affondato.

Dopo l’ennesimo tentativo hai le ginocchia atrofizzate, anche perchè hai le gambe corte e di conseguenza anche le formiche ai piedi e un gran mal di testa, ma sai che ti aspettano altre tre ore e mezza fuori casa e che ormai hai raggiunto il livello di guardia.

Indi perseveri. Guardandoti le punte delle scarpe e pianificando un bel week-end al mare.

Ormai all’estremo delle forze ce l’hai quasi fatta quando, improvvisamente bussano alla porta con il tatto di un gibbone di Müller (che dello yoghurt conserva solo la sua funzione principale) intento ad aprire una noce di cocco.

A questo punto mi chiedo:

1) il gibbone che bussa ha seri prblemi alla vista.

2) il gibbone che bussa soffre di incontinenza e/o prolasso uterino.

3) il gibbone che bussa ha perso il controllo dello sfintere.

4) il gibbone è in realtà un maCaco.

Presa dallo sconforto esco, lasciando il posto al maCaco. Si torna a lavoro.